CISL FP Belluno Treviso. Procura Treviso e carenza personale: stato di agitazione, pronti allo sciopero.

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Sembra che tutti tendano a dimenticarlo che il personale amministrativo in servizio alla Procura di Treviso ha il compito di assistere i PM, oltre a tutti gli altri attori del procedimento penale, tutto questo attraverso molteplici adempimenti amministrativi e gestendo i diversi servizi necessari per assicurare al meglio la giustizia ai cittadini. Farlo nell'attuale stato di gravissima carenza di personale, motivo della proclamazione dello stato di agitazione già dal 7 marzo, è diventato ormai una missione impossibile, tenuto conto che tale situazione, non solo si trascina da anni, ma peggiora continuamente a causa  dei continui pensionamenti e trasferimenti di dipendenti che non vengono sostituiti.

"Non è accettabile" ha dichiarato alla stampa Carlo Alzetta della Cisl Fp Treviso Belluno, "che i colleghi siano costretti a operare in un clima lavorativo compromesso che potrebbe incidere negativamente anche sulla loro salute: serve un piano di assunzioni che tenga conto del reale fabbisogno di personale amministrativo, sul tavolo del Prefetto di Treviso arriveranno le nostre richieste. In particolare chiediamo che il Ministero si attivi prontamente per inviare al più presto personale amministrativo per colmare la grave carenza e invitiamo anche le istituzioni locali, il Comune e la Regione, ad affrontare la questione che, pur non rientrando direttamente nelle loro competenze, riguarda il loro territorio, la comunità e il diritto dei cittadini a una giustizia che funziona!". Dichiarazioni che arrivano a margine della mobilitazione in piazza dei Signori a Treviso di venerdì 5 aprile e che rimarcano la gravità dell'attuale stato degli organici.

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La Procura di Treviso, su una pianta organica di 42 lavoratori, peraltro ormai anacronistica, oltre che insufficiente, può contare oggi solamente su una trentina di lavoratori in servizi. Aggiungiamo che 6 lavoratori dei 30 presenti provengono da altre amministrazioni come da protocollo d’intesa siglato da Regione e Ministero della Giustizia e termineranno il loro servizio a maggio.  

Se la matematica non è un'opinione, parliamo di una scopertura reale che ormai ha raggiunto la soglia del 30% con l'inevitabile risultato (giusto per parlare di matematica) che ad ogni lavoratore è ogni giorno affidato un carico di lavoro che è oggettivamente impossibile da sostenere. Le conseguenze poi non sono invisibili: disservizi per i cittadini, aumento dell’arretrato, ritardi nell’evasione degli adempimenti. 

Non c'è più tempo per fare orecchie da mercante. Serve una celere risposta alle nostre richieste. Rsu e Cisl Fp sono pronte allo sciopero se non ci saranno risposte concrete.


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