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CISL FUNZIONE PUBBLICA BELLUNO TREVISO

CISL FP Belluno Treviso. Mario De Boni confermato Segretario Generale al IV Congresso della federazione

2025-01-27 08:59

CISL FP Belluno Treviso

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CISL FP Belluno Treviso. Mario De Boni confermato Segretario Generale al IV Congresso della federazione

Al IV Congresso confermato il Segretario Generale Mario De Boni nel segno della continuità. Lo affiancano in Segreteria Ettore Zingales e la neo eletta Elena C

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Va nel segno della continuità e del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni l’esito del quarto Congresso della Cisl Fp Belluno Treviso. Il Segretario Generale Mario De Boni, 51 anni, feltrino, è stato riconfermato, così come il segretario Ettore Zingales. Nuovo ingresso quello di Elena Commazzetto, eletta in sostituzione di Silvia Carraretto recentemente nominata nella segreteria regionale della categoria.

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Va nel segno della continuità e del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni l’esito del  Il, eletta in sostituzione di Silvia Carraretto recentemente nominata nella segreteria regionale della categoria.
Elena Commazzetto
Il Congresso si è svolto il 24 gennaio a Fonzaso (Belluno). È stato aperto dalla relazione del segretario De Boni, che ha compiuto un’analisi a 360 gradi della situazione del lavoro nel comparto pubblico, che impiega oltre 25mila dipendenti nei territori di Treviso (18.600) e di Belluno (7.050). Lavoratori e lavoratrici impiegati in settori delicati e cruciali come quello della sanità (circa 8.000 dipendenti a Treviso e 3.000 a Belluno), negli enti locali (circa 4.000 a Treviso e 1.600 a Belluno), nelle funzioni centrali, ovvero Inps, prefettura, Agenzia delle Entrate, Tribunale, Inail (1.600 a Treviso e 450 a Belluno) e infine nel terzo settore, realtà sempre più centrale del sistema di socio-assistenziale (circa 5.000 a Treviso e 2.000 a Belluno).

Al centro della riflessione, così come della mozione finale che ha definito le linee programmatiche per i prossimi quattro anni, la necessità di un rilancio dei servizi pubblici anche attraverso il rafforzamento della rappresentanza sindacale per garantire condizioni lavorative migliori e una pubblica amministrazione più efficiente e inclusiva. Il Congresso ha ribadito l'urgenza di affrontare questioni centrali come la carenza di organico, il rinnovo contrattuale, il rilancio dei servizi pubblici e la valorizzazione del personale, ponendo attenzione alla contrattazione di secondo livello e al miglioramento delle condizioni salariali e di conciliazione vita-lavoro. “La cronica perdita di attrattività del pubblico impiego rischia di compromettere seriamente la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza e di indebolire la sostenibilità dell’intero sistema pubblico – ha sottolineato De Boni nella relazione congressuale -. Un problema che è trasversale a tutti i settori del pubblico è la carenza di personale. L’aumento dell’età media e la riduzione del numero dei candidati ai concorsi pubblici hanno compromesso la capacità operativa della pubblica amministrazione. Serve un impegno forte per la valorizzazione delle risorse umane all’interno della PA, promuovendo il benessere organizzativo e una migliore conciliazione tra vita lavorativa e personale, ma anche sviluppando politiche che affianchino all’offerta di lavoro soluzioni abitative accessibili. È urgente tornare a rendere attrattivo il lavoro nel pubblico, in un’epoca in cui i giovani non percepiscono più la pubblica amministrazione come luogo in cui poter realizzare le proprie aspirazioni professionali”.

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Altra questione cruciale affrontata nel corso del Congresso è stata quella dei rinnovi contrattuali, ulteriore leva fondamentale per tornare a rendere attrattivo il posto pubblico. “La capacità di dialogo che ha sempre contraddistinto la Cisl - spiega De Boni - ha consentito di reperire risorse per il rinnovo dei contratti dei vari settori del pubblico impiego per il triennio 2025-2027, per un importo a regime pari a 5,5 miliardi, previsione che consente di dare continuità ai negoziati per i rinnovi contrattuali, in linea con il patto di stabilità, che non consentirà più modifiche economiche per i prossimi 5 anni. Forse chi sta chiedendo esclusivamente l’aumento delle risorse per il triennio 2022-2024, non ha ben presente che il mancato stanziamento di risorse pluriennali avrebbe comportato l’impossibilità di dare seguito ai negoziati per i prossimi rinnovi contrattuali”. Il riferimento è alle sigle sindacali che hanno recentemente scelto di non firmare alcuni contratti collettivi (sanità ed enti locali) che avrebbero portato miglioramenti in termini economici e di welfare ai lavoratori. “Riteniamo che il compito del sindacato sia, in modo concreto, quello di negoziare i migliori contratti possibili, tenendo conto della situazione economica del momento e ottenendo quindi le condizioni più favorevoli per i lavoratori”, sottolinea De Boni, ricordando che questo è anche l’anno del rinnovo della Rsu (14-15-16 aprile), “straordinario e strategico momento di partecipazione e occasione cruciale per rafforzare la rappresentanza e il potere contrattuale”.

Ai lavori del Congresso si sono susseguiti gli interventi dei delegati, dei rappresentanti dei servizi della Cisl territoriale e degli ospiti. Il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Francesco Orrù ha ringraziato per il grande lavoro che sindacalisti, delegate e delegati della Funzione Pubblica hanno fatto in questi anni, contribuendo attivamente all’ottimo risultato sul tesseramento (oltre 90 mila iscritti Cisl Belluno Treviso nel 2024) e per il lavoro che stanno facendo per le elezioni delle Rsu. Ha poi affrontato alcuni temi al centro della riflessione della Cisl territoriale: la glaciazione demografica, lo spopolamento e l’invecchiamento, la perdita di attrattività della provincia, criticità da affrontare da subito con “politiche abitative, rilancio dell’edilizia pubblica, investimenti su servizi per l’infanzia e sui trasporti, per tornare ad attrarre giovani e famiglie e far fronte alla carenza di lavoratori che porterà nell’arco di 10 anni a un buco di 20mila posti di lavoro in provincia di Belluno e di 40mila a Treviso”

Ai lavori del mattino hanno portato i loro saluti anche numerosi ospiti. Il direttore generale della Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben ha evidenziato il valore del sistema sanitario pubblico, ringraziando per il loro prezioso contributo i professionisti della sanità e cogliendo la sfida lanciata dall’assemblea congressuale in materia di giuste retribuzioni e welfare aziendale adeguato. Il responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della Ulss 1 Dolomiti Vigilio Righes ha portato un contributo sulle aggressioni al personale sanitario e allo stress lavoro correlato. Il direttore generale della Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi si è collegato da Treviso ringraziando la Cisl per il confronto sempre costruttivo e non ideologico finalizzato all’efficientamento del sistema socio-sanitario. La presidente della Conferenza dei Sindaci della Ulss 2 e dell’Associazione Comuni Marca Trevigiana Paola Roma ha ribadito la volontà di lavorare assieme a Ulss, Comuni e sindacato nella fondamentale partita legata alla costituzione degli Ambiti territoriali sociali, questione toccata anche dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Feltre Maurizio Zatta, che ha definito quella degli Ats una sfida epocale. Hanno portato il loro saluto anche la direttrice dell’Inps di Treviso Roberta Carone, che ha sottolineato l’importanza del lavoro pubblico per sostenere il Paese, e il direttore dell’Inps di Belluno Angelo Franchitti, che ha ricordato come, nonostante il dimezzamento del personale negli ultimi 5 anni negli uffici di Belluno, siano stati garantiti servizi di qualità alla comunità grazie alla professionalità, alla passione e al desiderio di creare valore da parte dei lavoratori.Le conclusioni sono state affidate a, che ha sottolineato l’importanza delle elezioni Rsu che si svolgeranno a metà aprile, quando i lavoratori del pubblico avranno l’opportunità di scegliere i propri rappresentanti, in un momento fondamentale di partecipazione attiva.

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Altra questione cruciale affrontata nel corso del Congresso . “La capacità di dialogo che ha sempre contraddistinto la Cisl - spiega De Boni - ha consentito di reperire risorse per il rinnovo dei contratti dei vari settori del pubblico impiego per il triennio 2025-2027, per un importo a regime pari a 5,5 miliardi, previsione che consente di dare continuità ai negoziati per i rinnovi contrattuali, in linea con il patto di stabilità, che non consentirà più modifiche economiche per i prossimi 5 anni. Forse chi sta chiedendo esclusivamente l’aumento delle risorse per il triennio 2022-2024, non ha ben presente che il mancato stanziamento di risorse pluriennali avrebbe comportato l’impossibilità di dare seguito ai negoziati per i prossimi rinnovi contrattuali”. Il riferimento è alle sigle sindacali che hanno recentemente scelto di non firmare alcuni contratti collettivi (sanità ed enti locali) che avrebbero portato miglioramenti in termini economici e di welfare ai lavoratori. “Riteniamo che il compito del sindacato sia, in modo concreto, quello di negoziare i migliori contratti possibili, tenendo conto della situazione economica del momento e ottenendo quindi le condizioni più favorevoli per i lavoratori”, sottolinea De Boni, ricordando che questo è anche l’anno del rinnovo della Rsu (14-15-16 aprile), “straordinario e strategico momento di partecipazione e occasione cruciale per rafforzare la rappresentanza e il potere contrattuale”.Ai lavori del Congresso si sono susseguiti gli interventi dei delegati, dei rappresentanti dei servizi della Cisl territoriale e degli ospiti ha ringraziato per il grande lavoro che sindacalisti, delegate e delegati della Funzione Pubblica hanno fatto in questi anni, contribuendo attivamente all’ottimo risultato sul tesseramento (oltre 90 mila iscritti Cisl Belluno Treviso nel 2024) e per il lavoro che stanno facendo per le elezioni delle Rsu. Ha poi affrontato alcuni temi al centro della riflessione della Cisl territoriale: la glaciazione demografica, lo spopolamento e l’invecchiamento, la perdita di attrattività della provincia, criticità da affrontare da subito con “politiche abitative, rilancio dell’edilizia pubblica, investimenti su servizi per l’infanzia e sui trasporti, per tornare ad attrarre giovani e famiglie e far fronte alla carenza di lavoratori che porterà nell’arco di 10 anni a un buco di 20mila posti di lavoro in provincia di Belluno e di 40mila a Treviso”


Ai lavori del mattino hanno portato i loro saluti anche numerosi ospiti. Il direttore generale della Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben ha evidenziato il valore del sistema sanitario pubblico, ringraziando per il loro prezioso contributo i professionisti della sanità e cogliendo la sfida lanciata dall’assemblea congressuale in materia di giuste retribuzioni e welfare aziendale adeguato. Il responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della Ulss 1 Dolomiti Vigilio Righes ha portato un contributo sulle aggressioni al personale sanitario e allo stress lavoro correlato. Il direttore generale della Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi si è collegato da Treviso ringraziando la Cisl per il confronto sempre costruttivo e non ideologico finalizzato all’efficientamento del sistema socio-sanitario. La presidente della Conferenza dei Sindaci della Ulss 2 e dell’Associazione Comuni Marca Trevigiana Paola Roma ha ribadito la volontà di lavorare assieme a Ulss, Comuni e sindacato nella fondamentale partita legata alla costituzione degli Ambiti territoriali sociali, questione toccata anche dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Feltre Maurizio Zatta, che ha definito quella degli Ats una sfida epocale. Hanno portato il loro saluto anche la direttrice dell’Inps di Treviso Roberta Carone, che ha sottolineato l’importanza del lavoro pubblico per sostenere il Paese, e il direttore dell’Inps di Belluno Angelo Franchitti, che ha ricordato come, nonostante il dimezzamento del personale negli ultimi 5 anni negli uffici di Belluno, siano stati garantiti servizi di qualità alla comunità grazie alla professionalità, alla passione e al desiderio di creare valore da parte dei lavoratori.

Le conclusioni sono state affidate a Michele Roveron, Segretario Generale della Fp del Veneto, che ha sottolineato l’importanza delle elezioni Rsu che si svolgeranno a metà aprile, quando i lavoratori del pubblico avranno l’opportunità di scegliere i propri rappresentanti, in un momento fondamentale di partecipazione attiva.

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