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CISL FUNZIONE PUBBLICA BELLUNO TREVISO

CISL FP Belluno Treviso. Sciopero nazionale sanità privata AIOP ARIS. Manifestazione regionale ad Abano Terme

2024-09-23 10:22

CISL FP Belluno Treviso

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CISL FP Belluno Treviso. Sciopero nazionale sanità privata AIOP ARIS. Manifestazione regionale ad Abano Terme

Scioperano oggi 23 settembre, per l'intero turno, le lavoratrici ed i lavoratori della sanità privata. Insieme a delegati e operatori CISL FP del Veneto in pia

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Scioperano oggi 23 settembre, per l'intero turno, le lavoratrici ed i lavoratori della sanità privata, un'astensione dal lavoro, dichiarata a livello nazionale da Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, che riguarderà i dipendenti che lavorano nelle strutture di sanità privata, case di riposo e Rsa: infermieri, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari e personale tecnico e amministrativo, coloro che garantiscono la salute di tutti i cittadini e che dunque meritano dignità nel lavoro.

Lavoratori, delegati e operatori CISL FP del Veneto sono scesi in piazza, sin dalle 10 della mattinata, per animare la manifestazione unitaria che si svolge ad Abano Terme davanti alla locale Casa di Cura, evento che si aggiunge a quelle di Ancona, Bologna, Firenze, Milano, Genova, Palermo, Napoli, Trieste, Campobasso, Bari, Pescara, Torino, Roma, Trento, Cagliari e Catanzaro.

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Abbiamo chiesto da mesi l’apertura dei tavoli: quello per il rinnovo del contratto sanità privata Aris Aiop, fermo al triennio 16/18, e quello per il nuovo contratto unico delle Rsa dove i lavoratori attendono lo sblocco della contrattazione da oltre 12 anni. Le due Associazioni li hanno però negato entrambi, vincolandoli al finanziamento da parte dello Stato. Una risposta per noi inaccettabile.

Lo sciopero dichiarato a livello nazionale e il presidio regionale di Abano Terme sono per noi l’occasione per chiedere a gran voce che sia revocato l’accreditamento alle strutture che non rinnovano i contratti o che applicano contratti che non rispettano la dignità del lavoro garantendo salari dignitosi.

Ciò che tutti non sanno, infatti, è che queste strutture, che ogni giorno si prendono cura di chi ha bisogno di assistenza. Chiediamo al Governo un impegno per trovare soluzioni che garantiscano ai dipendenti, a parità di lavoro, stessi salari e diritti di lavoratrici, lavoratori e professionisti della sanità pubblica, insieme ai quali concorrono a garantire ai cittadini di poter accedere al servizio pubblico previsto dalla Carta Costituzionale. C’è bisogno di cambiare il sistema garantendo che il valore del lavoro ritorni ad essere al centro della discussione. fino a quando non sarà adeguatamente riconosciuta la professionalità di queste lavoratrici e lavoratori costretti a lavorare in condizioni critiche, fra drammatiche carenze di personale, aumento delle responsabilità e dei carichi di lavoro, il sistematico ricorso allo straordinario e al rientro dalle giornate di riposo per garantire la continuità assistenziale.

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quello per il rinnovo del e quello per il nuovo dove i lavoratori attendono lo sblocco della contrattazione da oltre 12 anni. Le due Associazioni li hanno però negato entrambi, vincolandoli al finanziamento da parte dello Stato. Lo sciopero dichiarato a livello nazionale e il presidio regionale di Abano Terme sono per noi l’occasione per chiedere a gran voce che garantendo salari dignitosi.

Ciò che tutti non sanno, infatti, è che queste strutture, destinatarie di appositi finanziamenti pubblici da parte delle singole regioni, stanno continuando a svilire e sottopagare oltre 200 mila lavoratrici e lavoratori che ogni giorno si prendono cura di chi ha bisogno di assistenza. Chiediamo al Governo un impegno per trovare soluzioni che garantiscano ai dipendenti, a parità di lavoro, stessi salari e diritti di lavoratrici, lavoratori e professionisti della sanità pubblica, insieme ai quali concorrono a garantire ai cittadini di poter accedere al servizio pubblico previsto dalla Carta Costituzionale.

C’è bisogno di cambiare il sistema garantendo che il valore del lavoro ritorni ad essere al centro della discussione. Non intendiamo fermarci fino a quando non sarà adeguatamente riconosciuta la professionalità di queste lavoratrici e lavoratori costretti a lavorare in condizioni critiche, fra drammatiche carenze di personale, aumento delle responsabilità e dei carichi di lavoro, il sistematico ricorso allo straordinario e al rientro dalle giornate di riposo per garantire la continuità assistenziale.

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